Emergenza Covid, Conte chiude i ristoranti a Natale e Santo Stefano. Le ultime notizie sui nuovi provvedimenti.
Sarà un Natale molto difficile per gli italiani a causa delle misure restrittive previste dal governo Conte per contenere l’emergenza dei contagi da Covid-19.
Nuove indiscrezioni arrivano sui nuovi provvedimenti che saranno introdotti con il prossimo DPCM previsto per il 4 dicembre, alla scadenza di quello in vigore. Sembrano confermati alcune delle misure che vi avevamo già anticipato, come il coprifuoco e i divieti di spostamenti tra le regioni. La misura più dura, e che sta già facendo discutere, però è la chiusura dei ristoranti nei giorni di Natale e Santo Stefano. Insomma, pranzo e cena a casa il 25 e 26 dicembre, con pochi commensali. Sono le feste frugali a cui ci obbliga la pandemia in questo 2020.
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Nella tarda serata del 27 novembre sono uscite sui siti delle agenzie e dei giornali online le ultime indiscrezioni sulle misure anti-Covid che il governo dovrebbe introdurre nel prossimo DPCM del 4 dicembre, contenente tutti i provvedimenti per il periodo natalizio.
Le misure sono state discusse in una lunga riunione a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza Dario Franceschini, Roberto Speranza, Teresa Bellanova, Alfonso Bonafede, il ministro agli Affari Ue Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
Come anticipato nei giorni scorsi, sembra confermato il coprifuoco dalle 22.00 alle 6.00 del mattino. Non più anticipato alle 21.00, come si era pensato in un primo momento, ma allungato di un’ora, visto che quello attualmente in vigore è fino alle 5.00 del mattino.
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La novità sono i ristoranti chiusi nei giorni di Natale, 25 dicembre, e Santo Stefano, 26 dicembre. Una decisione molto difficile che penalizzerà ancora di più i ristoratori e le famiglie che hanno l’abitudine di festeggiare queste ricorrenze al ristorante (solitamente commercianti o altre categorie che non hanno molto tempo per preparare pranzi e cene a casa).
Nelle regioni zona gialla, invece, i ristoranti chiuderanno alle ore 18.00. Come da provvedimento introdotto alla fine di ottobre. Dunque, nemmeno cene e cenoni al ristorante. Mentre nelle zone arancioni e rosse i ristoranti resteranno chiusi anche a pranzo, come è adesso, con la sola possibilità dell’asporto e della consegna a domicilio.
Sono restrizioni che stravolgeranno il Natale come l’abbiamo fin qui vissuto ma che purtroppo sono necessarie in una situazione grave di pandemia e con contagi ancora molto diffusi, sebbene in costante calo da qualche giorno.
Inoltre, per evitare gli assembramenti tipici dello shopping natalizio, gli orari dei negozi potrebbero essere allungati. Nella zona gialla i negozi potrebbero restare aperti fino alle 21.00 o anche oltre pur rispettando il coprifuoco che scatta alle 22.00.
Un altro provvedimento che era stato già anticipato e molto probabilmente sarà applicato è il divieto di spostamento tra le regioni a prescindere dalla zona gialla. Una misura prevista per evitare gli esodi di massa delle feste. Saranno consentiti solo gli spostamenti di coloro che rientrano nel proprio comune di residenza o domicilio. Probabilmente saranno introdotte delle deroghe per il ricongiungimento familiare.
Il blocco agli spostamenti tra le regioni anche in zona gialla, tuttavia, dovrebbe valere solo per il periodo natalizio e non dal 4 dicembre, quando entrerà in vigore il nuovo DPCM. Per le festività natalizie, infatti, saranno introdotte misure specifiche, differenti da quelle applicabili a inizio dicembre.
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