Corsa agli acquisti per il black friday. Ma cos’è questa festa? Perché si chiama così?
Code fuori dai negozi, cartelloni che pubblicizzano offerte, folla nei centri commerciali. Tutto per il Black Friday, letteralmente ‘venerdì nero’, ovvero una giornata di sconti e di promozioni irresistibili. Ma perché esiste questa particolare tradizione di una giornata di offerte?
Come molti sapranno questa tradizione è stata importata in Europa dagli Stati Uniti ed ha ormai preso piede anche in Italia, tanto che in molti aspettano il Black Friday per fare acquisti. Ma cos’è il Black Friday, perché esiste, perché ha questo nome e soprattutto: vale la pena fare compere in questo giorno?
Per capire cos’è il Black Friday dobbiamo spostarci negli Stati Uniti e andare indietro nel tempo al 1924. Questa giornata nasce infatti circa un secolo fa, nel periodo più importante dell’anno negli USA, ossia quelle settimane fra la Festa del Ringraziamento e il Natale.
Il Ringraziamento, il Thanksgiving in inglese, è una festività molto sentita, perfino più del Natale, che si celebra l’ultimo giovedì di novembre negli States e in Canada. Originariamente, intorno agli inizia del 1600, era una festa religiosa: si ringraziava Dio per l’abbondanza del raccolto ricevuto poi è diventata una festività laica diffusa in tutto il Paese.
Dopo il Thanksgiving vengono addobbati i negozi e le strade per il Natale. Nel 1924 nel grande magazzino Macy’s subito dopo la festa del Ringraziamento venne organizzata una parata per dare il la agli acquisti di Natale. Fu il primo Black Friday della storia. Bisognerà però aspettare il 1952 affinché diventasse tradizione iniziare a fare i regali di Natale il giorno dopo il Ringraziamento. E sarà solo negli anni ’80 che questa usanza divenne il Black Friday che conosciamo oggi, ovvero con sconti e promozioni.
Dunque il Black Friday è la giornata che a suon di sconti dà inizio agli acquisti natalizi. Cade di venerdì, abbiamo visto, perché è il giorno dopo il Ringraziamento, rimane ora da capire il perché dell’aggettivo ‘black’. E su questo punto ci sono diverse ipotesi.
Una è che nei libri contabili di una volta si segnavano con la penna rossa le perdite e con quella nera le entrate. E l’inizio delle vendite natalizie faceva iniziare il periodo ‘nero’, ovvero di entrate e di guadagni. Un’altra ipotesi invece è che il termine black sarebbe nato Filadelfia nel 1963 e riguarda il traffico: per via di sconti fino all’80% si creo un enorme congestione di traffico che paralizzò parte della città. Da qui l’espressione di una giornata nera, dunque ‘black’.
Oggi il Black Friday è diffuso in buona parte del mondo occidentale. E’ infatti un’ottima occasione per i commercianti per fare cassa e un’irresistibile possibilità per acquistare prodotti a prezzi convenienti.
Oltre che negli Stati Uniti e in Canada il ‘venerdì nero degli sconti’ si svolge in: Regno Unito, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia. E da qualche anno si è diffuso anche in India e in Giappone. Anche gli e-commerce praticano sconti nel giorno del Black Friday.
La risposta generalmente è sì. Gli sconti sono mediamente del 20/30% ma possono arrivare anche al 50% e in alcuni casi addirittura al 70%. La merce acquistata durante questa promozione come durante i saldi segue le regole di sempre: diritto di recesso e cambio merce se accompagnati dalla prova di acquisto.
E’ buona regola però appurare la veridicità dello sconto controllando il prezzo dell’oggetto che si intende acquistare nei giorni precedenti al Black Friday. Alcuni commercianti infatti alzano il prezzo il giorno della promozione così che lo sconto sembri sostanzioso quando in realtà non viene fatto.
Controllate poi che gli sconti siano applicati sulla merce presente in negozio. In alcuni casi vengono tirati fuori per l’occasione gli scarti dei magazzini.