Il miglioramento della situazione epidemiologica riaccende l’ipotesi di una riapertura delle scuole
Riaprire le scuole il prima possibile. E’ questa la priorità del Governo, ma serve una condizione si stabilità per poter riaprire i cancelli in sicurezza. Una questione, quella delle scuole che divide: fra chi spinge sull’acceleratore, il ministro dell’Istruzione Azzolina e chi frena, il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma è chiaro che il miglioramento della situazione epidemiologica con la curva dei contagi che ha finalmente iniziato a scendere apre nuove prospettive, tra cui per l’appunto, il ritorno in classe già il 9 dicembre.
Con il DPCM del 3 novembre le scuole superiori di tutta Italia hanno adottato la didattica a distanza e nelle regioni rosse studiano online anche i ragazzi della seconda e terza media. La domanda di studenti e genitori è quando si torna in classe? Una risposta che va di pari passo all’andamento dell’epidemia. Fermare le scuole superiori è stato necessario per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici e per evitare assembramenti fuori le scuole che inevitabilmente accadono.
Fino a qualche giorno fa l’ipotesi più acclarata era una riapertura delle scuole il 7 gennaio. Ma la flessione della curva e il passaggio di molte regioni a misure meno restrittive potrebbe cambiare la data di riapertura. Se i numeri continueranno a scendere, per dicembre tutta Italia dovrebbe essere in uno scenario compatibile con un rischio moderato, ovvero il regime delle Regioni gialle.
Questa situazione di miglioramento potrebbe consentire la didattica in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado in tutta la Penisola. E c’è già una data: il 9 dicembre. Il Ministro dell’Istruzione Azzolina spinge in questa direzione, il Premier Giuseppe Conte non ha escluso la possibilità, ma il ministro della Salute Roberto Speranza frena. C’è poi da ascoltare il parere del Comitato Tecnico Scientifico. In ogni caso la questione ‘riapertura della scuola a dicembre’ sarà discussa in questi giorni. Soprattutto dopo venerdì con i dati settimanali del monitoraggio in mano.
“Non dobbiamo commettere fughe in avanti e pensare che questi risultati possano tradursi in un liberi tutti o in un pericolo scampato – ha detto il ministro Speranza a margine del Talk Rcs Academy – la situazione epidemiologica è ancora molto seria, i numeri sono molto significativi e non ci consentono un approccio imprudente”. Le scuole sono e restano una priorità ha assicurato il ministro: “Le scuole saranno ancora al centro dell’attenzione del Governo, valuteremo giorno per giorno i dati epidemiologici e proveremo a capire come il contesto ci consentirà una gestione di una funzione fondamentale del nostro Paese”.
Intanto in un’intervista a Il Gazzettino ha espresso parere negativo alla riapertura della scuole a dicembre il professor Massimo Galli, primario di infettivologia all’ospedale Sacco di Milano. “Il riaprire troppo presto per richiudere sarebbe uno smacco ancora peggiore perché sarebbe costato qualcosa nel mezzo. Al di là della buona volontà messa in campo da tutti coloro che ci hanno lavorato, ora non possiamo dire che ci siano garanzie sufficienti”..