Alchimia, significato. Cos’è l’alchimia, quali sono i simboli e perché ne si parla anche in amore?
Sarà capitato a tutti di usare, parlando con amici, dei vocaboli un po’ particolari. O meglio. Delle parole che nell’epoca di Instagram, di Facebook e dell’immediatezza del dialogo e della scrittura sembrano desuete. Oppure, ancora più facile, abbiamo magari pronunciato dei termini di cui crediamo di sapere il significato, ma non è così.
Ad esempio quanti ti voi avranno sicuramente detto ad un amico: “Beh, è evidente che fra voi due c’è una bellissima alchimia”. Alchimia, parola che utilizziamo quasi come sinonimo di sintonia, di interconnessione di anime. Ma siamo sicuri che il significato sia questo? Cos’è l’alchimia e cosa significa veramente?
Se ci affidiamo al vocabolario, il termine alchimia oltre ad essere un sostantivo femminile, è il “complesso di conoscenze pratiche, filosofiche ed esoteriche che dal mondo arabo arrivò in Europa nel Medioevo e che racchiudeva al suo interno l’antica scienza della trasformazione delle cose“.
Diciamo che inizialmente l’alchimia aveva, tra i tanti scopi, quello di tramutare metalli semplici in oro tramite la famigerata pietra filosofale (già, Harry Potter non è che sia stato un precursore nell’argomento). Ma non solo. Con il passare del tempo, soprattutto nel Rinascimento l’arte alchemica si caratterizzò sempre di più sia come disciplina medica con la possibilità, presunta, di creare un elisir di lunga vita, che come filosofia spirituale che avrebbe portato alla maturazione e purificazione dello spirito.
Così, in breve tempo, l’alchimista non fu solo un chimico o un filosofo. La sua arte divenne un pensiero, un’idea per così dire, di concezione del mondo, dell’uomo e della natura. Uno dei temi cardini era il tempo: tutte le cose del mondo secondo l’alchimista nascono, crescono e maturano nelle viscere della Terra. Lo scopo dell’alchimista? Collaborare con questo processo e renderlo più rapido e più perfetto.
Si voleva sottrarre dalla caducità e rapidità del tempo alcune parti della nostra vita rendendola perfetta. Ossia si voleva rendere perfetto l’uomo dandogli l’elisir di lunga vita e migliorando metalli vili facendoli diventare oro. Si tendeva alla perfezione. Quello si voleva raggiungere ad ogni costo.
Ecco che quindi il concetto di trasformazione, legato a doppio filo con quello alchemico, significa giungere alla pienezza del proprio essere più segreto, liberandolo dalla corruttibilità.
Il concetto di alchimia subì diversi cambiamenti. Venne considerata una apprezzata filosofia, ridotta a era chimica nell’Illuminismo e tornò ad avere valore in psicologia e filosofia con Jung che paragonò la trasformazione alchemica al processo di trasformazione psicologica, altrimenti detta processo di individuazione.
Secondo Jung la teoria alchemica è una proiezione di contenuti inconsci, considerati archetipi che ci appaiono come favole, miti, sogni e visioni. Secondo Umberto Galimberti però l’alchimia può anche essere considerata come linguaggio scelto per raccontare una certa concezione della psiche.
Insomma, con l’alchimia e il suo significato, camminiamo su un filo sottili che si snoda tra chimica, scienza, psicologia e filosofia.
L’alchimia può essere il processo meramente chimico e scientifico di lavorazione dei metalli. L’alchimia può essere considerata come un concetto filosofico in cui si tende a voler trasformare l’uomo per renderlo migliore donandogli la vita eterna. Oppure può essere considerata come il transfer e controtransfer in psicologia tramite cui noi proiettiamo nella vita i nostri contenuti inconsci.
Una cosa però è comune a tutte queste visioni. Come riporta il Vocabolario Treccani, l’alchimia è comunque il processo di trasformazione per cui alcuni elementi, considerati strani, lontani e segreti, si cambiano per tendere al miglioramento. Il metallo in oro, l’uomo non più soggetto alla morte grazie alla pietra filosofale… E così in amore l’alchimia può essere considerata come l’unione di due persone che, insieme, si migliorano producendo un effetto più raffinato di quello di partenza.