Strepitosa scoperta archeologica agli scavi di Pompei: gli studiosi hanno trovato due corpi perfettamente integri.
Il sito archeologico di Pompei è una continua scoperta. Nel 2017 gli scavi avevano riportato alla luce la stalla della lussureggiante villa di Civita Giuliana, la residenza – si pensa – di un comandante o di un magistrato romano, probabilmente appartenente all’importante famiglia dei Mummi, importante famiglia dell’epoca imperiale. Nel corso degli scavi, infatti, è stato ritrovato un murale sul quale si legge il nome “Mummia“, quello di una bimba appartenente alla prestigiosa famiglia patrizia.
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Sempre nel 2017 sono stati trovati i corpi di tre cavalli di razza, uno dei quali pronto ad un’imminente viaggio. Il puledro, infatti, montava una sella dai finimenti eleganti, indizio dell’appartenenza ad una famiglia di alto lignaggio. La tenuta è stata terreno di scoperta negli ultimi anni e potrebbe riservare ulteriori scoperte nei prossimi. Si tratta di una proprietà di 700 metri quadri, all’interno della quale lavoravano diverse persone, che culmina con uno sbocco a mare.
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Pompei, straordinaria scoperta: trovati due corpi in perfette condizioni
Proprio nel corso degli scavi all’interno della Civita Giuliana, continuati anche in questo periodo di emergenza Covid, gli archeologi hanno messo a segno una scoperta dal valore storico e culturale importantissimo. Sono stati trovati, infatti, i corpi di due uomini in perfetto stato di conservazione. Si pensa che fossero un 40enne, avvolto da confortevole e caldo mantello di lana, ed il suo giovane schiavo. Tuttavia i dettagli sull’identità e sui ruoli che questi avevano all’interno della lussuosa residenza verranno chiariti con i prossimi scavi.
Intanto il neo direttore del parco archeologico, Massimo Osanna (in carica dal settembre di quest’anno), ne sottolinea l’importanza: “Una scoperta davvero eccezionale, perché per la prima volta dopo più di 150 anni è stato possibile realizzare calchi perfettamente riusciti e precisi delle vittime e delle cose che avevano con sé nell’attimo in cui sono stati investiti e uccisi dai vapori bollenti dell’eruzione”.
Esaltazione giustificata e condivisa da tutta la comunità scientifica e perfino dal Ministro dei Beni Culturali Franceschini, il quale dopo averne preso conoscenza ha dichiarato che si tratta di una scoperta “stupefacente”, dall’immenso valore per tutto “Il patrimonio culturale italiano”.