Covid, per il pranzo di Natale cinque, sei persone al massimo. Le raccomandazioni del governo per contenere i contagi.
Siamo a poco più di un mese dal Natale e nel governo si stanno mettendo a punto le misure necessarie ad assicurare alle famiglie italiane delle festività serene con i propri cari e allo stesso tempo si cerca di salvare il commercio natalizio, allentando le restrizioni introdotte finora.
Un vero e proprio rebus complicatissimo per riuscire a conciliare curva epidemica, indice dei contagi Rt e i 21 parametri per l’assegnazione delle aree di rischio con le esigenze economiche e familiari. Nessuno vorrebbe essere al posto del Presidente del Consiglio Conte o del ministro della Salute Speranza. Se è vero che la curva dei contagi è in flessione, con un rallentamento nei nuovi casi di Covid-19, inclusi i ricoveri in ospedale, non si può ancora abbassare la guardia e non è facile prevedere il futuro. Sappiamo di sicuro che non sarà un Natale come quelli degli anni passati.
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Già Conte nei giorni scorsi aveva avvertito gli italiani che quest’anno non potremo avere un Natale con “baci, abbracci, festeggiamenti, festoni, festini“. Le celebrazioni dovranno essere morigerate e non per un nuovo rigore morale ma per evitare di ammalarci o far ammalare le persone care. Il distanziamento fisico tra non conviventi e non congiunti varrà anche sotto le feste e non potranno tenersi pranzi e cenoni affollati. Insomma, quest’anno niente “aggiungi un posto a tavola”. Sarà un Natale austero per colpa del virus.
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In attesa di disposizioni più precise, la sottosegretaria al ministero della Salute Sandra Zampa, ospite di Lilli Gruber a ‘Otto e mezzo Sabato’ su La7, ha dichiarato in merito a prenzi e cenoni: “Questo Natale dobbiamo fare lo sforzo di essere davvero il meno numerosi possibile: non è il numero in sé, ma più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente, maggiore è il rischio. Immagino che si possa dire cinque, sei persone al massimo tra gli affetti più cari, ma è ovvio che non sarà possibile controllarlo, quindi a tutti verrà chiesto di limitare il più possibile le persone che si riuniscono.
Pochi a tavola, ma forse potremo vedere i parenti da fuori regione. Infatti, sempre Zamapa ha spiegato che anche se al momento “i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra regioni“, prossimamente “ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili deroghe“. Non resta che incrociare le dita.
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