Sui prossimi vaccini le rassicurazioni sulla sicurezza del professor Locatelli. Rezza: fra 15 giorni il piano vaccinale sarà pubblicato
Gli annunci sull’efficacia dei vaccini di Moderna e Pfizer e poi ultimo quello di Astrozeneca ci fanno esultare e fatto vedere la fine in fondo al tunnel. Fra meno di un mese potrebbe infatti già iniziare la vaccinazione di massa negli Stati Uniti e a gennaio in Italia. Risultati eccezionali. Ma c’è chi alza dubbi sulla sicurezza dei vaccini. E non si tratta solo di no-vax. Hanno fatto discutere le affermazioni del professor Crisanti che ha affermato che non si vaccinerebbe a gennaio qualora fosse disponibile il vaccino.
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I vaccini anti covid che arriveranno in Italia sono sicuri
Durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati regionali sull’andamento dell’epidemia il discorso vira sui vaccini. Il piano vaccinale che si attuerà in Italia, ma anche sulla sicurezza. E su questo punto interviene il professor Franco Locatelli richiamando a maggior responsabilità chi fa affermazioni pubbliche.
“I profili di sicurezza dei vaccini che verranno resi commercialmente disponibili, seguiranno, hanno seguito e seguono una serie di step ineludibili – ha detto il professor Locatelli – garantiti dalle agenzie regolatorie più importanti, nel caso dell’Europa l’EMA e nel caso degli Stati Uniti la Food and Drug Administration. In un Paese che già di per sé connota delle perplessità a considerare strategie vaccinali è bene ricordare la responsabilità delle affermazioni che possono avere riverbero mediatico”.
“Tutti i vaccini saranno rispondenti alla sicurezza dell’individuo – ha assicurato il presidente del Consiglio superiore di Sanità – le domande sui vaccini che possiamo farci sono semmai sulla risposta immunitaria negli anziani, che sappiamo che è fisiologicamente una risposta meno floridamente espressa e sulla durata dell’immunità”.
Il piano vaccinale: prima gli operatori sanitari
Nel piano vaccinale ci sono da integrare gli aspetti della distribuzione e logistica e quello sanitario. Ovvero a chi fare il vaccino e come procedere nel distribuirlo. Due aspetti che sono complementari.
Il vaccino di Pfizer Biontech richiede una temperature di -80 gradi. Al momento Fiumicino e Malpensa, i due scali autorizzati a ricevere farmaci, non dispongono di frigoriferi a questa temperatura: “La gestione della catena del freddo – ha spiegato Locatelli – è un percorso che è stato largamente considerato per tempo e c’è un gruppo di lavoro che sta affrontando sia gli aspetti della distribuzione, della logistica e tutto quello che ruota intorno siringhe, aghi, personali”.
Poi su chi saranno i primi ad essere vaccinati, Locatelli spiega: “verrà data iniziale priorità alle categorie professionalmente esposte, ma non solo per la tutela delle stesse anche per la tutela delle persone a cui queste vengono affidate. Operatori delle RSA piuttosto che quegli degli ospedali proprio per tutelare gli utenti di queste strutture”.
Come già spiegato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri saranno gli operatori sanitari i primi ad essere sottoposti al vaccino. Iniziando, come ha spiegato oggi Locatelli, da quelli che lavorano nelle RSA. Poi si passerà ad altre categorie professionali: Protezione Civile e Forze dell’Ordine. Poi le categorie a rischio: anziani multipatologici e immunodepressi. Poi si procederà per fasce d’età dagli anziani ai giovani. Un processo questo delle vaccinazioni che richiederà mesi.
Il professor Rezza ha poi spiegato che l’Italia si sta interfacciando con gli altri Paesi Europei sui piani vaccinali e che l’Italia ha un piano simile a quello tedesco, mentre gli altri Paesi sono ancora indietro. E un annuncio importante: “Fra 15 giorni il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà il piano vaccinale. L’Italia si è mossa per tempo”.