In una recente intervista l’ex numero uno della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha avvertito gli italiani che ci sarà una terza ondata.
In questi giorni i lievi segnali di miglioramento della curva epidemiologica invitano ad un cauto ottimismo che si scontra con la tristezza provocata dal bilancio della pandemia. Se da un lato i tecnici notano che i primi segnali di miglioramento nel contrasto alla diffusione del virus si stanno manifestando, dall’altro scontiamo giornalmente le cause della brusca impennata di casi delle settimane precedenti. Il numero dei decessi di questi giorni non può non fare paura, così come i dati sulle terapie intensive non possono che dare la misura di quale sia la situazione attuale.
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Non è un caso se quest’oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiarito una volta per tutte che, qualunque sia l’andamento della curva, per dicembre e le festività natalizie continueranno a vigere le restrizioni attuali. Ciò che può variare, insomma, riguarda il posizionamento nelle zone di rischio delle varie Regioni. La Puglia, ad esempio, nelle prossime ore potrebbe diventare zona rossa. Il presidente Emiliano ha già chiesto di poterne istituire alcune all’interno della regione ed è stato chiarito da Conte che tale possibilità rientra già nelle facoltà dei singoli governatori.
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Bertolaso: “Tra febbraio e marzo ci sarà la terza ondata”
Passato il Natale sobrio richiesto da Conte, potremo finalmente considerare l’ondata pandemica superata? A questa domanda ha risposto oggi l’ex presidente della Protezione Civile Guido Bertolaso. Ospite di ‘105 Friends’ su Radio 105, il consulente dell’Umbria per l’emergenza ha chiarito che dovremo attendere almeno la fine dell’inverno: “Tra febbraio e marzo ci sarà una terza ondata Covid e se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti belli liberi dal virus si sbaglia”.
Gli è stato chiesto successivamente se pensa che ci saranno problemi e ritardi nella distribuzione dei vaccini covid. Una domanda che nasce dal riscontro di una situazione attuale di difficoltà nella distribuzione di quelli antiinfluenzali. Per il consulente non verranno riscontrate le stesse problematiche: “La distribuzione del vaccino contro il Covid funzionerà anche perché sono già state coinvolte le Regioni e Arcuri si è già mosso. Il vaccino arriverà, se tutto andrà bene, non prima della fine di febbraio e quindi hanno tre mesi per organizzarsi, per trovare i frigoriferi adatti e per trovare il personale che andrà a vaccinare la gente”.
Per quanto riguarda invece la mancanza di vaccini antiinfluenzali denunciata in questi giorni, Bertolaso ha aggiunto: “In questo periodo, nel passato tutti erano stati vaccinati contro l’influenza, quest’anno, che è fondamentale, sono stati vaccinati invece meno del 50% delle persone da vaccinare e questo sarà un problema che si andrà ad aggiungere a quello drammatico della pandemia”.