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Covid in Puglia: Emiliano chiede al governo zone rosse

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Valeria Bellagamba

Covid in Puglia: il presidente Emiliano chiede al governo l’istituzione di zone rosse per provincia.

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Le zone di rischio gialla, arancione e rosse in cui sono divise le Regioni italiane a seconda della gravità dei contagi da Covid-19 (Fonte: www.governo.it)

Peggiora l’emergenza Covid-19 in Puglia, a causa del rapido aumentare dei nuovi contagi. Pertanto il presidente di Regione Michele Emiliano ha chiesto al governo l’istituzione di zone rosse, non per tutto il territorio regionale ma soltanto per alcune province, le più colpite.

Si tratta delle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani (BAT). Ecco cosa bisogna sapere.

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Covid in Puglia: Emiliano chiede al governo zone rosse

Nella serata di mercoledì 18 novembre, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere l’istituzione della zona rossa nelle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani (BAT). La richiesta fa seguito all’aggravarsi dell’epidemia di Covid-19 nelle province interessate.

La Puglia al momento si trova nella zona arancione, tra le tre aree di rischio, distinte per colore, istituite dal DPCM del 3 novembre scorso. La Regione era stata subito inserita in zona arancione, insieme alla Sicilia, area di rischio nella quale sono state inserite altre regioni con successivi provvedimenti.

L’assegnazione dei territori alle diverse aree di rischio per colore spetta al ministro della Salute con apposita ordinanza, in cui si tiene conto dell’indice Rt di trasmissibilità del virus e dei 21 parametri stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico.

Nella sua lettera, Emiliano ha chiesto al ministro Speranza “l’adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di Bat nella cosiddetta ‘zona rossa’, in quanto caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”.

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Le ultime modifiche ai colori delle Regioni

Nei giorni scorsi abbiamo visto diverse variazioni nell’assegnazione delle Regioni alle aree di rischio, a pochi giorni dal DPCM del 3 novembre, entrato in vigore venerdì  6 novembre.

Già il 10 novembre un’ordinanza del ministro della Salute, entrata in vigore il giorno seguente, aveva inserito cinque nuove Regioni nella zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria.

Poi, con ordinanza del 13 novembre, il ministro ha messo in zona rossa Toscana e Campania, mentre sono entrate in zona arancione Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Il provvedimento è entrato in vigore domenica 15 novembre.

Invece, mercoledì 18 novembre è entrato in zona rossa anche l’Abruzzo, in questo caso con ordinanza firmata dalla giunta regionale, che non ha voluto aspettare il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e l’ordinanza del Ministero della Salute. Le Regioni, infatti, possono adottare provvedimenti più restrittivi di quelli nazionali.

La mappa aggiornata delle Regioni secondo i colori

Regioni Rosse: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, Provincia autonoma di Bolzano, Campania, Toscana, Abruzzo.

Regioni Arancioni: Puglia, Sicilia, Basilicata, Umbria, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia.

Regioni Gialle: Lazio, Sardegna, Molise, Veneto e Provincia di Trento.

Qui sotto le tre zone di rischio in cui è suddiviso il territorio italiano per regione, con diversi provvedimenti e restrizioni per ciascuna area (clicca sull’immagine per aprire il file originale).

(Fonte: www.governo.it)

Per comprendere meglio cosa si può fare e cosa non si può fare nelle varie zone di rischio si possono leggere le FAQ, le domande più frequenti, pubblicate sul sito web del Governo.

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