Il premier Conte, sotto accusa per il caso Calabria, chiede scusa ma specifica che anche i ministri che erano a conoscenza delle nomine.
L’ingresso in zona rossa della Calabria, nonostante un numero più basso di casi di positività rispetto ad altre zone, è stato causato dai problemi atavici della Regione, uniti ad una gestione deficitaria dello stato d’emergenza. Da tempo la sanità della Calabria è afflitta da problemi tali da richiedere un commissariamento, una situazione che sembra senza soluzione e che si è palesata a livello nazionale negli ultimi giorni.
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Il servizio del programma d’inchiesta ‘Titolo V‘ ha mostrato all’Italia intera e in diretta nazionale come nessuno avesse preparato il piano covid, richiesto dal governo già durante la prima fase della pandemia. Il risultato è stato che la sanità della regione era totalmente impreparata ad affrontare la seconda ondata pandemica. Ciò che ha reso la mancanza ancora più grave è stata l’evidente impreparazione dello stesso commissario incaricato. Cotticelli ha dimostrato di non essere a conoscenza di quelli che erano i suoi obblighi in questa situazione d’emergenza. Il giorno dopo il servizio del programma Rai, infatti, ha presentato le dimissioni.
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La confusione per la nomina del nuovo commissario ed il ruolo di Gino Strada
Quando il caos Calabria è emerso, Gino Strada (fondatore di Emergency) è stato contattato dal governo. Gli è stato chiesto se sarebbe stato disponibile a dare una mano ed ha risposto che avrebbe fatto il possibile insieme ai collaboratori di Emergency. Nel frattempo il ruolo di commissario è rimasto vacante. In un primo momento sembrava che il ruolo sarebbe stato ricoperto da Zuccatelli, ma poche ore dopo la nomina sono usciti video in cui questo parlava dell’inutilità della mascherina e le sue dimissioni sono state repentine.
Poche ore fa anche l’ex rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, ha rifiutato l’incarico. Si torna a parlare dunque della possibilità che Gino Strada stesso ricopra il ruolo, ma questo ha già raggiunto un accordo con la Protezione Civile per dare un mano nei Covid Hotel e ospedali da campo. Strada ha cominciato a lavorare al progetto di collaborazione quest’oggi.
Le scuse di Conte per il Caso Calabria
La gestione dell’emergenza e della sanità della Calabria ha fatto innalzare un ginepraio a livello nazionale. Il premier è stato attaccato per l’incapacità di mettere a campo della sanità calabrese un candidato e si è visto costretto a scusarsi. Dopo le dimissioni di Gaudio, infatti, Conte si è preso ogni responsabilità sulle spalle: “Mi assumo tutta la responsabilità di quella scelta. Non solo del fatto che la designazione non sia andata a buon fine, ma anche la responsabilità delle precedenti nomine. Quindi in un secondo momento ha aggiunto: “Mi assumo la responsabilità, ma la scelta di Gaudio e quella di Zuccatelli erano state sostenute con il pieno confronto e con la condivisione tra tutti i ministri coinvolti”.