Le previsioni su quando finirà la pandemia da coronavirus: l’arrivo del vaccino, quando smetteremo di usare la mascherina e il ritorno alla normalità
La fine della pandemia ora si vede all’orizzonte. C’è una luce in fondo al tunnel che ben presto raggiungeremo: potremo buttare via mascherine e guanti, potremo tornare ad abbracciarci senza paura, potremo tornare a vivere. Ma quando sarà? Quando succederà tutto questo? Quando finirà la pandemia da coronavirus?
La fine della pandemia sarà il nostro 25 aprile: come il giorno della Liberazione del 1945 che sancì per l’Italia la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma a differenza di allora non avremo un giorno di fine delle sofferenze netto e incontrovertibile. Non potremo da un giorno all’altro liberarci di tutte le precauzioni. Ci metteremo un po’ a tornare a vivere normalmente.
Quando finirà la pandemia: vaccini e cure
Da quando lo scorso 11 marzo l’OMS dichiarò ufficialmente la pandemia, la vita di tutti gli abitanti della Terra è cambiata. Lockdown, confinamenti, attività chiuse, vita rivoluzionata, l’uso delle mascherine e il distanziamento. Ma soprattutto la sofferenza, la malattia, il dolore, la solitudine e i morti. In tutto il mondo i morti da Covid sono al momento e ci aspettano ancora mesi duri. Di battaglie negli ospedali, nei pronto soccorso, di lacrime. Ma fino a quando?
Di questa durissima guerra contro il coronavirus si vede ora la fine. La cavalleria sta arrivando. E per cavalleria si intendono i vaccini. Saranno loro infatti a cambiare il corso della storia, a ridarci la vita e a salvarne milioni. E quella che fino a qualche mese fa era solo una speranza quasi impronunciabile ora è realtà: ci sono due vaccini arrivati alla conclusione della fase 3 che hanno un’efficacia rispettivamente del 90% quello della Pfizer e del 94.5% quello di Moderna.
Negli Stati Uniti già il 15 dicembre, ovvero fra meno di un mese, potrebbe iniziare la vaccinazione di massa. In Italia al più tardi le prime dosi arriveranno a metà gennaio. Ossia fra soli due mesi.
E non solo la Scienza ha trovato la cura per prevenire la malattia e (e anche per non trasmettere l’infezione), ma è anche arrivata alla cura. Gli anticorpi monoclonali sembrano infatti un vero e proprio prodigio: sicuri e con un’efficacia compresa fra il 72 e il 90%. Devono essere somministrati ai primi sintomi, ma sono una profilassi eccezionale per soggetti a rischio. In Italia ci stanno già lavorando con anticorpi ancora più potenti. A marzo potrà iniziare la distribuzione.
L’andamento dell’epidemia: a che punto siamo della curva
Al momento ci troviamo nella seconda ondata della pandemia e abbiamo raggiunto l’apice, ora finalmente si inizia a scendere. Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli qualche giorno fa ha detto: “Si vede uno spiraglio”.
Scende il numero dei nuovi positivi in sette giorni e soprattutto il ritmo di crescita dei ricoveri si sta riducendo.
Ci vorrà però qualche settimana prima di vedere gli ospedali poter tirare un sospiro. I posti in terapia intensiva sono stati triplicati (ne abbiamo ora oltre 9 mila disponibili a fronte di circa 3 mila ricoverati), ma i pronto soccorso e i reparti ordinari sono in affanno. I ricoveri di questi giorni risalgono infatti ai contagi dei giorni precedenti e la permanenza in ospedale è di almeno un paio di settimane.
In ogni caso la curva si sta flettendo. Un epidemia all’inizio segue un ritmo esponenziale, poi il ritmo rallenta, arriva ad un plateau e inizia poi a scendere. Forma dunque in un modello su assi cartesiani un andamento a campana. In questo momento in alcune regioni è già iniziata la discesa in altre siamo all’apice e solo fra un paio di settimane arriveremo al punto flesso.
In ogni caso per Natale dovremo essere in una fase calante e ad inizio 2021 arriveremo alla fine di questa seconda ondata. Per marzo/aprile, seguendo lo schema matematico, inizierà la terza ondata. Ma le cose potrebbero andare molto diversamente.
Quando finirà la pandemia: le previsioni
La fine si intravede, ma dobbiamo arrivarci e per farlo dovremo passare attraverso periodi duri e altri più leggeri. Il 2021 sarà un anno di transizione e se tutto va per il verso giusto il prossimo Natale lo trascorreremo facendo cenoni familiari. Ma dobbiamo ancora resistere e non cedere alla tentazione del ‘liberi tutti’.
La vaccinazione di massa è un processo lungo e prima che tutti siano vaccinati passerà almeno un anno. Dunque l’arrivo del vaccino non significherà la fine della pandemia. Sarà però il fondamentale inizio della fine. E se tutto andrà per il verso giusto nel 2022 la vita tornerà ad essere ‘normale’, anzi avremo una nuova normalità.
Del coronavirus infatti, secondo alcuni studiosi, non ce ne libereremo mai del tutto. Difficilmente infatti una malattia infettiva scompare. L’unica malattia eradicata con il vaccino è stata il vaiolo. Con tutte le altre continuiamo a conviverci, ma con i mezzi giusti questo è possibile.
E’ verosimile dunque che la pandemia rallenti in alcune parti del mondo e continui in altre. E che in futuro il coronavirus diventi endemico, che diventi stagionale che ad ogni autunno ci costringa a farci i conti obbligandoci al vaccino. E’ possibile anche che con il passare degli anni e con il suo adattarsi all’ospite diventi poco più di un raffreddore. Ma vediamo cosa succederà nei prossimi mesi.
Cosa succederà nei prossimi mesi: la situazione nel 2021
Dunque dicembre 2020 lo trascorreremo in casa con ben poche deroghe per Natale. Anche se saremo probabilmente in una fase calante dell’ondata non si potrà abbassare la guardia.
A gennaio dovrebbero arrivare le prime dosi di vaccino. Inizierà così questa straordinaria rivoluzione. Dapprima i sanitari, poi le forze dell’ordine e la protezione civile, poi gli anziani delle RSA e gli immunodepressi. Saranno queste le prime categorie a ricevere il vaccino.
Procedure di vaccinazione che dureranno qualche mese durante i quali dovremo mantenere un’estrema attenzione. Probabilmente le condizioni saranno migliori di quelle attuali (saremo in una fase calante della pandemia, arriveremo da un periodo di confinamento), ci sarà dunque indubbiamente qualche deroga in più. Ma molte attività continueranno ad essere vietate. Saranno questi i mesi più duri: in cui dovremo resistere.
Con l’arrivo della primavera avremo già dei cittadini vaccinati. E se avremo avuto un comportamento responsabile, se il contact tracing sarà fatto capillarmente, se ci saranno tamponi rapidi, eviteremo la terza ondata di pandemia.
Questo ci porterà alla tarda primavera e inizio dell’estate in cui forti della terapia monoclonale che dovrebbe per allora essere disponibile e con milioni di italiani vaccinati si potrà procedere a progressive riaperture. Sarà forse quello il momento in cui la mascherina non dovremo più portarla all’aperto, in cui si tornerà a viaggiare, in cui cadranno alcune restrizioni. In cui la vita riassaporerà di un po’ di normalità.
E se la campagna di vaccinazione proseguirà arriveremo all’autunno con poche, ma ferree misure di precauzione e con una prospettiva di vita normale ad un passo. Non dovremo cadere in facili trappole, come è successo quest’estate, ma essere consci dei rischi della stagione fredda. A fine 2021 quasi tutta la popolazione italiana sarà vaccinata. E in quel capodanno vedremo una nuova luce. Il 2022 sarà l’anno di una nuova normalità in cui avremo gli strumenti per tenere a bada il coronavirus. Non ci fermerà più.