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Dpcm, sport in zona rossa: cosa si può e cosa no all’aperto

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FabioS

Con il nuovo Dpcm sono state imposte ulteriori limitazioni allo sport individuale: vediamo cosa si può fare nelle zone rosse.

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Con la costante crescita della curva epidemiologica, tutti gli italiani hanno dovuto subire delle limitazioni alla propria libertà. Chiaramente il primo danno è stato quello in ambito lavorativo, per coloro che sono proprietari o dipendenti di attività soggette a chiusura. Adesso però le limitazioni riguardano l’intera sfera sociale. Da agosto sono chiuse le discoteche, da inizio ottobre è stata interrotta la possibilità di giocare sport di contatto come calcio e basket, e da domenica 24 ottobre sono state interrotte tutte le attività sportive al chiuso (palestre e piscine) e impedita la movida serale.

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Fino ad oggi, dunque, era possibile in tutta Italia andare a correre o fare sport all’aperto, anche in piccoli gruppi. Ma con il nuovo Dpcm la situazione è cambiata ulteriormente. L’attività motoria è consentita solo in modalità individuale e all’aperto, dunque sarà possibile fare una passeggiata, correre o andare in bici, ma solo se lo si fa in maniera autonoma.

Sport in zona rossa: cosa si può fare?

Di fatto la situazione è identica a quella della scorsa primavera. Piscine, palestre, centri sportivi e campi da calcio ed impianti sciistici sono chiusi. Ai cittadini è possibile fare una passeggiata da soli, nei pressi della propria abitazione e indossando la mascherina. Ai cittadini è permesso anche andare a correre, ovviamente senza mascherina, ma con l’obbligo di distanziarsi da eventuali altri corridori. Viene consentita anche l’uscita in bicicletta, anche in questo caso non in gruppi. E’ permesso andare anche a sciare (nei comuni o località in cui c’è modo di farlo), ma senza poter usufruire d’impianti e dunque con il rischio di farlo in condizioni pericolose.

Nessuno stop ai campionati professionistici

Lo sport, individuale e di squadra, non è stato fermato per gli atleti professionisti. Le società, infatti, sono obbligate sin da principio della stagione ad effettuare controlli costanti su tutti i propri tesserati, in modo tale da individuare immediatamente possibili focolai. I campionati si fermerebbero nel caso in cui la situazione contagi fosse impossibile da gestire. Per quanto riguarda il campionato di calcio, l’ultimo Dpcm ha predisposto solamente lo stop dei campionati dilettantistici.

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