Il direttore dell’Ospedale Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, ha spiegato che dovremo convivere con il Covid per tutto il 2021.
Ci troviamo nel day after dell’enunciazione del nuovo Dpcm. Un decreto, quello illustrato ieri da Conte, che di fatto pone il Paese in stato di lockdown localizzato. La speranza di tutti è che queste misure siano sufficienti ad interrompere la diffusione del contagio e che già a partire da dicembre si possa un po’ allentare la presa e tornare a respirare. Superata questa seconda crisi del 2020 come dovremo comportarci?
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Nelle scorse ore l’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha chiarito che l’unico modo per evitare una terza ondata è quella di seguire tutte le regole che abbiamo imparato a conoscere finora: niente assembramenti, distanziamento interpersonale, utilizzo della mascherina e un’accurata igiene delle mani. Il rischio, altrimenti, è quello di dover fronteggiare una terza ondata e dover rivivere il senso di frustrazione ed impotenza che abbiamo già vissuto in primavera e che, in parte, stiamo vivendo anche oggi.
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Covid, Ippolito dello Spallanzani: “Ci dovremo convivere per tutto il 2021”
La domanda successiva che viene da porsi è: per quanto tempo dovremo vivere con delle limitazioni? A questa ha risposto in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘ il direttore dell’Ospedale Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito. Il messaggio di Ippolito è chiaro, per superare la pandemia dobbiamo imparare a collaborare: “Dovremo fare i conti con questa pandemia per almeno tutto il 2021. Le misure messe in campo sono le uniche armi che abbiamo per contenerla. Ma vanno applicate bene e serve la collaborazione di tutti”.
Nella situazione attuale, dunque, non c’è bisogno che ogni cittadino faccia la propria parte e che contribuisca alla limitazione della circolazione del virus rispettando le regole. Sulla possibilità che misure differenti avrebbero potuto dare esiti diversi, lo stesso Ippolito spiega: Qualunque provvedimento può essere risolutivo o inutile, dipende da come viene applicato. Si possono emanare le disposizioni più restrittive, ma se ognuno di noi non è diligente nel rispettarle non serviranno a un granché”.
Convivere con la Pandemia fino al vaccino
L’esperto sottolinea in ogni caso come non solo l’Italia, ma tutta l’Europa si trova ad essere una zona rossa. Ciò significa che qualsiasi approccio tentato in questi mesi, non è stato risolutivo. Il problema principale è che il virus rimane silente per un paio di giorni prima di manifestare i sintomi e ci sono anche casi in cui i sintomi non si presentano ma si è infettivi.
Si evince da questo che l’unico modo per evitare il contagio è la prevenzione, ovvero evitare di trovarsi in situazioni in cui si prende il contagio. Questo almeno finché non si giungerà ad un vaccino sicuramente efficace o ad una cura risolutiva. Per questo, però, ci sarà bisogno di tempo, quanto? In questo Ippolito concorda con il virologo americano Faucy: “ha già detto che dovremo fare i conti con questa pandemia per almeno tutto il 2021 cercando di tenerla sotto controllo. Io sono d’accordo. I primi vaccini e cure più efficaci di quelle attuali, soprattutto gli anticorpi monoclonali, potrebbero essere disponibili tra la fine di quest’ anno e l’inizio del prossimo”.