Il premier ha firmato il nuovo DPCM. Critiche le Regioni
Dopo numerosi vertici i e riunioni, il Presidente Giuseppe Conte ha firmato l’atteso e discusso DPCM. Poco dopo la mezzanotte il Premier ha apposto la sua firma: il decreto sarà in Gazzetta Ufficiale domani mattina e da giovedì 5 novembre i provvedimenti entreranno in vigore.
Stando da quello che si apprende di fonti interne da Palazzo Chigi il testo del decreto non è cambiato dalla bozza che era circolata in queste ore. Poche le modifiche.
Dunque fino al 3 dicembre l’Italia sarà suddivisa in tre fasce: zone rosse (quelle ad alto rischio), arancioni (rischio medio elevato) e verdi (rischio medio). Per ogni area chiusure e limitazioni diverse.
Sarà il Ministero della Salute a decidere sulla base dei parametri tecnici (sono 21 i coefficienti presi in considerazione) e dall’analisi del Comitato Scientifico decidere in quale area inserire ogni regione o zona. Ogni due settimane sarà fatto un check e una regione potrebbe uscire o entrare in una fascia.
Quali regioni sono in zona rossa e arancione
Nella zona rossa dovrebbero stare al momento cinque regioni, ovvero quelle che presentano uno ‘scenario 4’ ossia di epidemia incontrollata e rischio di collasso sanitario nel breve periodo. Le cinque regioni sono: Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. Nella zona arancione le regioni che si trovano in scenario 3 ovvero di rischio elevato che non presentano rischi nell’immediato, ma necessitano di forti limitazioni: Puglia, Liguria, parte del Veneto e parte della Campania.
Le limitazioni nazionali
Non dovrebbero esserci modifiche alle limitazioni che riguarderanno tutto il Paese. Dunque le norme valide in tutta Italia sono:
- coprifuoco alle 22
- Si potrà circolare dopo le 22 solo per comprovate urgenze e con autocertificazione
- didattica a distanza al 100% per le superiori
- Trasporti al 50% della capienza
- chiusura dei centri commerciali nel weekend
- chiusura dei musei e delle mostre
- chiusura delle Sale bingo e scommesse
- sospesi tutti i concorsi
- bar e ristoranti chiuderanno alle 18 con possibilità di consegna a domicilio e asporto fino alle 22. Apertura domenicale a pranzo.
Le misure per le zone arancioni
Nelle regioni che presentano uno scenario di rischio medio elevato, definito nel decreto livello 3 sarà disposto quanto segue:
- vietato entrare e uscire dalla regione se non per comprovate esigenze
- vietato muoversi dal proprio comune, salvo esigenze di salute o lavoro
- chiusi bar e ristoranti
Le misure per le zone rosse
Per le zone rosse sarà un lockdown, sebbene più leggero di quello di marzo. Una volta che una regione entra in zona rossa vi rimane per due settimane. Al termine dei 15 giorni in base ai parametri può uscirne o restarci.
- divieto di spostamento dal proprio comune se non per ragioni di salute, lavoro o familiari
- vietato uscire dalla propria regione se non per motivi di urgenza
- Non si potrà uscire se non per comprovati motivi di lavoro, necessità, per accompagnare i bambini a scuola, per acquisti
- L’attività sportiva è ammessa all’aperto in forma individuale
- Si potranno effettuare passeggiate nei pressi della propria abitazione
- chiusura di bar e ristoranti
- chiusura dei negozi ad eccezione di farmacie, parafarmacie, supermercati, panifici, edicole e parrucchieri (questi ultimi inseriti nella modifica apportata questa sera)
- chiusi i mercati non alimentari
- didattica a distanza dalla seconda media