Il nuovo DPCM firmato nella notte dal premier Conte entrerà in vigore venerdì 6 novembre e non più giovedì 5 novembre
Ieri la firma del Presidente del Consiglio Conte, oggi la pubblicazione in Gazzetta, stasera alle 20.20 la conferenza stampa in cui il premier spiegherà le nuove misure adottate per contenere la diffusione di coronavirus presenti nel DPCM.
Misure che entreranno in vigore venerdì 6 novembre anziché giovedì 5 come precedentemente preventivato. Un giorno in più dunque per organizzarsi nelle zone rosse dove le chiusure di attività e le limitazioni agli spostamenti saranno.
Entrata in vigore del DPCM
Il nuovo decreto slitta di un giorno l’entrata in vigore. Ciò vale per tutto compreso il coprifuoco nazionale e i provvedimenti per le zone rosse, arancioni e verdi.
La conferma è arrivata da Palazzo Chigi: “Tutte le nuove norme previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre. Lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”.
Lo scontro fra Regioni sul DPCM
Intanto lo scontro fra Regioni e Governo prosegue. Ogni regione o parte di essa deve essere inserita in una determinata fascia. Per farlo si fa riferimento a 21 parametri tra cui dati epidemiologici come l’ormai celebre indice di contagio RT e altri dati come ad esempio il numero di posti letto disponibili. E qui arriva il primo scontro con i governatori. I dati a cui far riferimento sono quelli del 25 ottobre.
Poi ci sono quelle regioni che sono borderline come ad esempio la Liguria. “Ho appena parlato con il ministro della Salute Roberto Speranza – ha detto il presidente della Regione Liguria Toti – domani ci confronteremo sul posizionamento della regione Liguria rispetto alle fasce di rischio del decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Pertanto, le misure aggiuntive di contenimento al Covid nel nostro territorio, entreranno in vigore nella giornata di venerdì”.
Anche la Lombardia che dovrebbe essere zona rossa non ha gradito lo slittamento e chiede un aggiornamento dei dati: “Fino a questo momento non ci è stato comunicato niente dal governo e non sappiamo in quale ‘fascia’ la Lombardia si collochi – ha detto il governatore Fontana – sto insistendo perché, prima che si stabilisca ciò, i dati devono essere aggiornati”.