Ancora in discussione il decreto. La firma attesa in serta. Le misure previste e i nodi da sciogliere
C’è attesa per il nuovo DPCM che dovrebbe essere firmato entro questa sera ed entrare in vigore da domani. Ma restano ancora dubbi su alcune questioni riguardo la chiusura totale per le regioni a rischio. Tutto dipenderà dalla riunione di oggi pomeriggio alle 17 quando il Governo incontrerà le Regioni con l’intento di sciogliere i nodi rimasti.
Il braccio di ferro con le regioni riguarda la chiusura immediata di quelle regioni ritenute a rischio. Oltre che i provvedimenti da prendere per le zone rosse. L’Ordine dei Medici di Milano ieri ha espressamente richiesto un lockdown immediato vista la situazione prossima al collasso negli ospedali. Il Governo sarebbe per la chiusura, la Regione Lombardia vorrebbe aspettare ancora.
Poi c’è la questione del coprifuoco nazionale. Dopo diverse discussioni con chi voleva anticiparlo alle 21 è stato deciso per le 22. Dunque è confermata la decisione che il coprifuoco sarà dalle 22 alle 5. Ci si potrà muovere solo per comprovate necessità (lavoro, salute e famigliari) e con apposita autocertificazione.
Le regioni divise in 3 fasce di rischio
Non ci sarà un lockdown generalizzato, ma si procederà per diversi livelli in base al grado di rischio.
L’Italia sta avviandosi verso lo scenario 4 – ovvero secondo il documento dell’ISS quella situazione in cui la pandemia rischia di andare fuori controllo e i posti in ospedale si saturano velocemente – e deve mettere in campo risposte adeguate.
Non tutte le regioni presentano però la stessa situazione. Il DPCM potrebbe presentare l’Italia divisa in tre livelli: moderato, alto con pressione sugli ospedali da meno di tre settimane, molto alto con pressione sugli ospedali da più di tre settimane. E per ogni livello sono previste chiusure di determinate attività.
A definire in che fascia ogni regione si trova lo si farà sulla base di 21 coefficienti, che prendono in esame diversi aspetti: “il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità” ha riferito il premier.
Il Ministero della Salute deciderà l’inserimento di una regione in una delle tre aree e ci sarà la conseguente attivazione automatica delle misure previste. Così come sarà automatico in base all’andamento dell’epidemia il passaggio ad un’altra area.
Secondo questo schema le due le regioni più a rischio e sono quelle che hanno un rt più alto di 2: Piemonte e Lombardia. Dunque per loro dovrebbero scattare le misure più rigide.
Le misure del nuovo DPCM: la bozza del decreto
Ci saranno dunque nel nuovo DPCM delle misure di carattere nazionale e misure che varranno solo per quelle zone a rischio. Il Ministero della Salute con valutazione settimanale sposterà in base ai coefficienti di rischio le regioni da alcune misure ad altre. Ciò servirà a dare respiro agli ospedali e rendere più elastica la questione economica evitando una serrata generale.
Il DPCM sarà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre
Misure a carattere nazionale
- Coprifuoco dalle 22 alle 5
- Sospensione di tutte le procedure concorsuali pubbliche e private
- Divieto di spostamento fra regioni a rischio
- Chiusura dei centri commerciali nel weekend
- Didattica a distanza al 100% per le superiori
- Chiusura di musei e mostre
- Mezzi di trasporto al 50% della capienza
- I bar resteranno aperti dalle 5 alle 18. Possibile il servizio di asporto fino alle 22.
- Chiuse tutte le sale bingo e scommesse
- Sospese tutte le crociere
Misure per regioni a rischio medio (zone arancioni)
Oltre a quelle nazionali vengono adottare queste altre misure per 15 giorni. Dovrebbero farne parte Puglia, Liguria, Campania e Veneto
- Bar e ristoranti chiusi
- Rimangono aperti i negozi
- Stop allo spostamento fra comuni
Misure per regioni o aree a rischio elevato (zone rosse)
Le misure verranno adottate per 15 giorni. Si tratta di una sorta di lockdown leggero come in Germania. Al momento nella zona rossa sono state inserite Lombardia, Piemonte, Calabria. Potrebbero rientrarci anche Alto Adige e Valle d’Aosta.
- Vietato spostarsi da proprio comune di residenza, se non per comprovate esigenze di lavoro, salute o familiari
- Chiusura di tutte le attività di ristorazione. Resta consentita la consegna a domicilio entro le ore 22. Restano aperti gli autogrill e i servizi di ristorazione negli ospedali.
- Didattica a distanza dalla seconda media.
- Chiusi tutti i negozi ad eccezioni di quelli essenziali come farmacie, parafarmacie e supermercati.
La bozza del decreto è stata presentata alle Regioni. Il Decreto non è stato ancora firmato dal Premier.