In vista dell’approvazione del nuovo Dpcm, Conte spiega alla Camera la criticità della situazione attuale e del quadro epidemiologico.
Il mese di novembre sarà decisivo per capire quali misure vadano adottate per evitare che tutto il sistema sanitario nazionale vada al collasso. L’aumento dei casi e dei ricoveri degli ultimi giorni ha spinto il governo a richiedere un nuovo vertice con il comitato tecnico-scientifico, al fine di individuare le misure restrittive da adottare per impedire il lockdown e contenere al contempo i contagi.
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La firma sul nuovo Dpcm dovrebbe arrivare entro questa sera, dunque è molto probabile che il premier indica una conferenza stampa per il momento immediatamente successivo alla firma. Tra le ipotesi al vaglio c’è quella del coprifuoco a partire dalle 21 in tutta Italia. Una delle misure probabili è il divieto di spostamento da una regione all’altra. Inoltre si procederà all’istituzione di tre scenari differenti, in base ai quali verranno poste delle misure di contrasto via via più rigide.
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Prima di approvare il decreto, il presidente del Consiglio ha voluto parlare alla Camera per spiegare a tutte le forze politiche in campo qual è la situazione. Nel discorso tenuto questa mattina il premier ha detto: “L’evoluzione dell’epidemia risulta molto preoccupante. Il quadro epidemiologico nazionale e europeo appare particolarmente critico. La pandemia corre inesorabilmente e impetuosamente in tutto il continente, costringendo ciascun paese ad adottare progressivamente misure più restrittive che si susseguono di settimana in settimana”.
Il quadro epidemiologico, ha detto il premier, si avvicina in maniera inesorabile allo scenario 4. Per esplicitare meglio cosa significa questo, Conte successivamente ha aggiunto: “Si conferma grave su tutto il territorio nazionale, con specifiche criticità in molte regioni e province autonome: nell’ultima settimana di monitoraggio, undici regioni e province autonome sono classificate a rischio elevato o molto elevato, altre 8 a rischio moderato con la possibilità di arrivare a rischio elevato nel prossimo mese. L’indice Rt nazionale si colloca a 1,7, con un indice prossimo all’1,5 in poche regioni”.
Sebbene il quadro descritto non tenga conto dell’effetto delle misure stabilite la scorsa settimana, al momento non c’è modo di sapere se ed in che modo queste impatteranno sulla curva dei contagi tra 7 giorni. La crescita dei casi, tuttavia, impone di prendere decisioni già adesso e Conte si tiene aperto alla discussione con tutte le forze politiche che compongono il governo. Ribadendo quanto detto qualche giorno prima, insomma, chiede aiuto a tutti e sprona ad una risposta rapida per affrontare l’emergenza nazionale.