La moglie di Gigi Proietti si chiama Sagitta Alter ed è svedese
Un amore che dura da 58 anni quello fra Gigi Proietti e Sagitta Alter, ovvero da quando in quell’estate romana del 1962 Sagitta e Gigi si sono incontrati. Lei era una guida turistica svedese in viaggio in Italia, lui un attore che muoveva i primi passi nel cinema e si esibiva nei locali della città. I due si sono innamorati e Sagitta che alla fine di quell’estate doveva tornare in Svezia decise di rimanere in Italia. E ci è rimasta fino ad oggi.
Lui è diventato poi uno dei personaggi simbolo dello spettacolo italiano, ma nonostante ciò è riuscito a mantenere sempre enorme riserbo sulla sua famiglia e sulla sua vita privata. La loro storia d’amore non è mai finita sulle riviste di gossip, mai una parola fuori posto, mai una voce o un pettegolezzo. Stando a dichiarazioni di entrambi non ci sono mai stati problemi: il rapporto è sempre andato a gonfie vele.
Dalla loro unione sono nate le due figlie Susanna e Carlotta che oggi hanno 40 e 37 anni. La più piccola Carlotta una volta ha dichiarato che i suoi genitori litigano sempre per le stupidaggini e così tengono vivo il rapporto.
I due non si sono però mai sposati. In un’intervista di qualche tempo fa Gigi Proietti a proposito del matrimonio disse: “La verità è che io e Sagitta non ci pensiamo più. Non ci tenevamo particolarmente al matrimonio quando eravamo giovani, ma non lo escludiamo. Chissà magari un giorno ci guarderemo e ci verrà voglia di compiere anche questo passo…anche se il traguardo più bello, quello di costruire una famiglia unita ci siamo già riusciti a realizzarlo”.
Sagitta non ha mai assunto un ruolo pubblico e più Gigi diventava famoso più lei si ritagliava un ruolo lontano dalla ribalta. Le figlie raccontano che in casa il pugno duro è sempre stato quello di Sagitta, mentre Gigi era il genitore più comprensivo.
Un aneddoto raccontato da Carlotta spiega bene come andavano le cose a casa. “Mamma era davanti la porta, scura in volto. “Ha telefonato la scuola, so che ti hanno scoperta mentre fumavi. E adesso a papà glielo dici tu”. Andai da mio padre. Bussai alla porta del suo studio. “Devo confessarti una cosa, papà”. Lui stava sfogliando il giornale. Alzò lo sguardo. ‘Dimmi, amore di papà, che c’è?”. “Ecco, vedi… Stamattina a scuola mi hanno scoperta a fumare una sigaretta”. Sorpreso mi domandò: ‘E perché, non si può fumare a scuola?’”.