Cortei di protesta contro il DPCM a Firenze e Bologna. Lancio di fumogeni e petardi. I video in diretta
Scene già viste in altre città si ripetono questa sera a Bologna e Firenze. Ancora una volta l’epilogo è quello della guerriglia urbana. A Firenze si sono già verificati dei pesanti scontri fra forze dell’ordine e manifestanti. Il tam tam per radunarsi tramite i social e whatsapp monitorati però dalle Forze dell’Ordine al vaglio di facinorosi e violenti. Manifestazioni non autorizzate che hanno raccolto circa 200 persone a Firenze e 300 a Bologna.
Tensione e scontri a Firenze
I negozianti del centro storico hanno tirato giù le serrande e messo delle paratoie in legno. Dopo quello che è successo a Milano, Torino e Roma la paura di ritrovarsi con vetrine sfondate è concreta. Intanto in piazza della Signoria la polizia in tenuta antisommossa impedisce l’accesso.
I manifestanti si radunano in via Calzaioli, un altro gruppo intercettato dai poliziotti è in piazza della Repubblica. Gridano slogan contro il governo, il premier e contro il giornalisti e lanciano fumogeni. Gridano anche di essere lavoratori colpiti dalle chiusure del Decreto, ma sono tutti ragazzi, incappucciati, con mascherina e cartelli. “Non siamo fascisti” gridano e lanciano petardi contro le forze dell’Ordine. Il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva parlato della possibilità di organizzazioni neo-fasciste dietro alla manifestazione.
Con il passare del tempo dai 200 originari diventano mano a mano sempre di più i manifestanti. Ci sono ultras, gruppi dell’ultra destra, ma anche lavoratori e rider. Poi a forza di slogan la tensione sale, vogliono entrare in Piazza della Signoria. Iniziano le spinte e il lancio di bottiglie e oggetti contro la polizia che carica. Iniziano gli scontri, c’è chi scappa, qualcuno viene preso. Intanto continuano i disordini.
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Manifestazione di protesta a Bologna
I circa trecento manifestanti si sono ritrovati nei pressi della Stazione Centrale a piazza delle Medaglie d’Oro un corteo che giungerà in piazza VIII Agosto. La manifestazione sarebbe stata organizzata dagli ultras, alcuni arrivati anche da fuori regione. In piazza anche Giovanni Favia ex M5S ora ristoratore.
Stesse scene anche a Bologna: fumogeni, petardi e slogan contro il Premier. Nonostante l’invito dello speaker a non dare colore politico alla manifestazione numerosi gli insulti al governo e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In cima al corteo lo striscione “Riprendiamoci quel che è Stato. Lavoro e Libertà la nostra Dignità”.