Il premier Giuseppe Conte invoca una risposta coordinata dell’Unione Europea per superare la nuova crisi sanitaria nel continente.
Il premier Conte è tornato a relazionare il parlamento sulla crisi sanitaria italiana. Lo ha fatto per spiegare che le misure adottate domenica sono commisurate al rischio che la crescita della curva pandemica rappresenta. Difende l’operato del governo non solo in questo periodo di estrema necessità, ma in tutto l’arco temporale di gestione dell’emergenza sanitaria.
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Il presidente del consiglio ci tiene a sottolineare che tutte le misure sin qui adottate si basano sui principi di massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità. Aggiunge anche che l’emergenza non è mai stata sottovalutata: “Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo e da una condizione di necessaria allerta”. In tal senso andava letto il tanto criticato prolungamento dello stato d’emergenza sino al prossimo 31 gennaio 2021. Così come i continui inviti a non abbassare la guardia e le prime misure restrittive sulla movida dello scorso agosto.
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Covid, Conte chiede aiuto all’Europa: la risposta dell’UE
Dopo aver ribadito che le misure attuate lo scorso 24 ottobre sono state rese necessarie dalla repentina e preoccupante crescita dei contagi, Conte chiama in causa l‘Unione Europea. Per il premier, infatti, l’Europa si deve unire nuovamente per sperare di superare la crisi: “Questo, se mi permettete, è davvero il momento di restare uniti”, quindi aggiunge che senza una risposta coordinata dell’Ue questa crisi non può essere superata.
La risposta dell’Europa alle parole di Conte non è tardata. Questa mattina, infatti, dal parlamento europeo hanno fatto sapere che: “Nell’ottica di condivisione questo pomeriggio si farà un punto sulla situazione sanitaria in video conferenza con gli altri stati di capo e di governo Ue; e in questa occasione la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen illustrerà il pacchetto di risposte europee alla pandemia Covid”.
Salvini d’accordo con il lockdown: “La salute prima di tutto”
L’appello del premier Conte non è rimasto inascoltato. Anche l’opposizione si è detta pronta a collaborare per superare la crisi attuale accantonando le divergenze. Persino Salvini, da subito molto critico sulla chiusura di bar e ristoranti alle 18, si è detto d’accordo al lockdown se necessario. Queste le parole del leader della Lega: “Se ci sono le necessità di farlo è giusto farlo. Mi auguro che non ci sia questo bisogno ma, siccome la vita viene prima di tutto, se serve si fa. Però bisogna fare scelte razionali”.