Dopo che Ricciardi ha parlato di un possibile lockdown a Napoli e Milano, i sindaci delle due città hanno scritto una lettera al ministro della Salute.
Continuano i confronti e le polemiche sulle misure da adottare in questo momento delicato per l’Italia. Ieri è stato registrato un nuovo record di contagi giornalieri (21.994) e sono aumentate anche le terapie intensive. Ciò nonostante la situazione per il momento è ancora sotto controllo e non è necessario ricorrere ad un lockdown generalizzato. Le regioni maggiormente colpite dal Covid-19 rimangono la Campania e la Lombardia e non è un caso che proprio in queste due zone dell’Italia i governatori abbiano deciso per delle restrizioni ancora più dure.
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Parlando della situazione di Napoli e Milano, le città con il maggior numero di contagi, il consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi ha dichiarato: “A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no”. A suo avviso, dunque, le misure prese adesso non sarebbero sufficienti nelle due città succitate.
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Le dichiarazioni di Ricciardi hanno suscitato un polverone mediatico e le critiche di alcuni colleghi. Tra questi c’è il primario del San Raffaele Zangrillo, il quale si è augurato che le parole del collega fossero volutamente assurde. Lo stesso ha poi affermato che chiudere due città importanti come Napoli e Milano sarebbe una scelta importante e gravosa. Alle parole dell’esperto hanno voluto rispondere anche i sindaci delle due città, Sala e De Magistris, con una lettera firmata a 4 mani in cui chiedono al ministro della Salute se la posizione del consulente rispecchia anche quella del Ministero.
Il sindaco di Milano ha già scartato l’ipotesi di una chiusura del capoluogo lombardo ed in un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera‘ ha dichiarato: “Per quello che osservo è una scelta sbagliata. Abbiamo meno di 300 terapie intensive, ne abbiamo avute 1.700, sono in crescita ma stiamo facendo dei sacrifici e vedremo cosa succederà“. Sala ritiene inoltre che le misure del dpcm siano troppo gravose per le attività ed infatti ha chiesto a Gualtieri di poter accelerare la consegna delle indennità ai lavoratori: “metto a disposizione i miei uffici per far sì che i rimborsi arrivino subito”.