La Protezione Civile ha condiviso il bollettino riguardante il Coronavirus: oggi sono 25mila i nuovi contagi e 205 i decessi.
Sappiamo che i primi risultati delle chiusure imposte dal governo con il nuovo Dpcm arriveranno solamente a partire dalle due settimane successive alla loro applicazione. Normale, dunque, che i numeri presenti in questi giorni nei bollettini della Protezione Civile indichino ancora un’aumento della curva dei contagi. La speranza del comitato tecnico-scientifico e del governo è che le limitazioni, e la connessa impossibilità di occasioni sociali, permetta l’interruzione della diffusione del virus.
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Oggi il bollettino della Protezione Civile fa segnare un nuovo aumento del casi di positività nelle ultime 24 ore. Sono infatti 24.991 i nuovi casi di Covid-19, un numero che è strettamente legato a quello dei tamponi effettuati. Oggi infatti sono 198.952 i tamponi esaminati contro i 174.398 di ieri. Il tasso di tamponi positivi è del 12,74%. La regione maggiormente colpita dalla pandemia rimane la Lombardia con 7.558 contagi, seguita da tre regioni con oltre 2.000 casi: Piemonte (2.827), Campania (2.427) e Veneto (2.143). Attualmente ci sono solo due regioni con meno di 100 casi giornalieri: la Valle d’Aosta (77 positivi) e il Molise (19 casi). Nessuna delle regioni italiane, dunque, al momento può vantare un contagio 0.
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Coronavirus Italia: 205 decessi e 125 terapie intensive in più
In lieve flessione, ma ancora gravoso il dato riguardante i decessi giornalieri. Nelle ultime 24 ore sono decedute 205 persone, rispetto alle 221 di ieri. Anche in questo caso la regione maggiormente colpita è la Lombardia con 47 decessi, seguita da Lazio e Piemonte con 19 e dalla Campania con 17. Aumenta ancora il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Il totale è salito a 1.536 (+125 rispetto a ieri). Sale anche il numero degli attualmente positivi (+20.367) che con il numero odierno – 276.457- supera quello dei dimessi e dei guariti (275.404).
Conte: “Dpcm necessario o l’epidemia ci sfugge di mano”
Nel corso del pomeriggio il premier Giuseppe Conte ha parlato alla Camera per spiegare le ragioni che hanno indotto la squadra di governo a prendere le decisioni contenute nel Dpcm. Conte non utilizza mezzi termini e spiega ai parlamentari: “Siamo consapevoli che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidiemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano”.
Entrando nel dettaglio, il presidente del Consiglio ha spiegato che il Comitato tecnico-scientifico ha ipotizzato 4 scenari dell’andamento dell’epidemia. Fasi che ovviamente sono di gravità crescente. Quindi ha aggiunto: “abbiamo uno scenario di tipo 3“. Questo scenario prevede diverse misure per il contenimento del virus, tra le quali ci sono l’interruzione di attività a rischio, anche attraverso limiti orari, la possibilità di scaglionare l’attività scolastica e quella di un incremento dello smart working per ridurre il traffico cittadino.