Il governo ha approvato il Decreto Ristori: vediamo quali sono le misure a sostegno di bar, palestre, ristoranti e lavoratori.
L’annuncio del coprifuoco a partire dalle 18.00 in tutta Italia ha portato ad un crescente malcontento tra la popolazione. Già a partire da domenica sera gli italiani sono scesi in piazza per manifestare contro il dpcm teso a scongiurare la diffusione del coronavirus. Le manifestazioni pacifiche contestavano al premier Conte la decisione, poiché questa avrebbe arrecato danni irreparabili alle loro attività. Una protesta legittima, alla quale il presidente del Consiglio aveva risposto questa mattina, spiegando che gli aiuti economici sarebbero giunti presto.
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Detto fatto, almeno dal punto di vista squisitamente normativo. Oggi il Parlamento ha discusso le misure da inserire all’interno del Decreto Ristori. L’obiettivo era quello di inserire negli aiuti e negli indennizzi tutte le categorie di lavoratori colpite dalla chiusura. Altro obiettivo era chiudere la questione entro oggi, per permettere all’Agenzia delle Entrate di erogare gli aiuti a fondo perduto entro metà mese.
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La firma sul Decreto Ristori è giunta nel pomeriggio. Insieme ai finanziamenti a fondo perduto e alle altre misure d’emergenza è stato inserito un fondo da 30 milioni per permettere ai medici di base di eseguire tamponi rapidi. Vediamo quali sono le misure contenute nel decreto firmato da Conte.
La prima e più importante misura contenuta nel Decreto Ristori riguarda i indennità a fondo perduto per i proprietari delle attività. Questi sono concessi a tutti i titolari di Partita Iva che svolgono attività nei settori colpiti dalle limitazioni del Dpcm. Al momento, però, non è dato sapere a quanto ammonta l’indennità prevista. Sappiamo invece già da giorni che la somma verrà corrisposta automaticamente a tutti coloro che avevano fatto richiesta d’indennità la prima volta.
Il decreto prevede un prolungamento della cassa integrazione. Dunque tutti i datori di lavoro che si vedono costretti a limitare le turnazioni dei propri dipendenti a causa del Covid-19, potranno usufruirne per altre 6 settimane. La cassa integrazione con causale Covid-19 saranno accettate solo nel periodo compreso tra il 16 novembre ed il 31 gennaio 2021.
I beneficiari del reddito d’emergenza potranno usufruirne per un altro mese. Confermate anche le indennità per i lavoratori stagionali del turismo. Chiunque abbia subito un’interruzione del rapporto di lavoro dall’1 gennaio 2019 alla data odierna (ovvero quella di entrata in vigore del decreto) potrà usufruire di un’indennità di 1000 euro. I lavoratori del mondo dello spettacolo che hanno versato almeno 30 contributi giornalieri e il cui reddito non supera i 50.000 euro l’anno potranno usufruire di un’indennità di 1000 euro.