Varato il nuovo DPCM con le disposizioni restrittive e le chiusure delle attività. La conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Dopo numerosi incontri e vertici fra i rappresentanti del Governo, le regioni e il Comitato Scientifico, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DPCM. Il decreto del 18 ottobre 2020. Il testo è stato presentato in conferenza stampa in diretta tv ed entrerà in vigore già da domani lunedì 19 ottobre.
Nell’atteso le misure adottate per contenere l’epidemia. Le nuove restrizioni si sono rese necessarie dopo l’impennata di nuovi contagi da Covid-19: oltre 11 mila i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore e terapie intensive che tornano a riempirsi.
Nella conferenza stampa in diretta tv il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato della complessità della situazione, della necessità di trovare un giusto compromesso fra necessità economiche e tutela della salute pubblica. E ha ribadito che il principio seguito è quello della proporzionalità e dell’adeguatezza.
Il Presidente Conte ha anche sottolineato le differenze fra marzo ed oggi. Fra la situazione di allora in cui senza strumenti affrontavamo una sfida epocale. Oggi l’Italia è un Paese che si è attrezzato con il doppio di posti di terapia intensiva in più, con respiratori, con milioni di mascherine disponibili. Unico Paese che offre una mascherina per ogni studente ogni giorno.
Resta il fatto che con le terapie intensive nuovamente in affanno un’azione del Governo era ormai indispensabile. Le attività di tracciamento faticano infatti ora a stare dietro agli innumerevoli focolai. In queste condizioni come suggerito dagli esperti non resta altro da fare che limitare la diffusione e la socialità per poi riprendere in mano la situazione del tracking. Nessun lockdown totale però. Il Presidente Giuseppe Conte è tornato ad escluderlo per il momento. E nemmeno un coprifuoco: ci sarà una chiusura anticipata dei locali per contenere la movida.
L’Italia vuole conoscere il contenuto del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e capire di conseguenza cosa si potrà fare da domani e cosa sarà vietato. Escluso il lockdown è stato sconfessato anche il rischio di un coprifuoco come in Francia. A Parigi è vietata la circolazione delle persone dopo le 21 e fino alle 6 del mattino. Provvedimento simile sarà preso anche in Belgio.
In Italia si è scelto di procedere diversamente: chiusura anticipata dei locali, divieto di vendita di alcolici dopo le 21, divieto di consumazione in piedi già dalle 18. Queste e altre misure vanno a limitare la movida, così da contenere la diffusione del virus. Dunque si potrà circolare di sera perché non esiste un coprifuoco, ma i locali chiuderanno presto.
Categoria per categoria ecco le disposizioni del DPCM del 18 ottobre.
Non ci sarà il coprifuoco come in Francia, come abbiamo detto dunque, ma bar e locali potranno chiudere prima secondo le direttive dei sindaci. I primi cittadini potranno infatti porre lo stop alle 21.00 nelle zone della movida o anche solo in determinate strade. Le attività dei Bar e dei locali saranno consentite dalle 5 alle 24, ma dalle ore 18 all’ora di chiusura non si potrà più essere serviti al bancone, ma solo seduti. Dovranno essere apposti cartelli sulla capienza.
Per quanto riguarda i ristoranti è stato disposto che la chiusura sarà alle 24. I commensali non potranno essere più di 6 per tavolo. Dovranno essere esposti cartelli sul numero massimo di persone che il locale può ospitare. Consentito il servizio a domicilio.
Dopo lo stop al calcetto e agli sport di contatto amatoriali, arriva lo stop anche per le società dilettantistiche agonistiche come ad esempio le scuole calcio, basket e pallavolo. Impossibile infatti per queste società rispettare le strette norme anti-covid e i controlli sanitari necessari. Potranno continuare solo gli sport di squadra professionali. Continueranno invece gli sport individuali dilettantistici.
Sette giorni di tempo a piscine e palestre per adeguarsi a tutte le norme-anticovid, altrimenti scatterà la chiusura.
Rimangono aperte le scuole, niente didattica a distanza o almeno non solo. Ci saranno orari di ingresso scaglionati per i ragazzi delle superiori e delle Università. Gli studenti degli ultimi anni delle superiori inizieranno le lezioni alle 9 di mattina o nel pomeriggio. Lo stesso per le Università che dovranno presentare un orario delle lezioni suddiviso su tutto l’arco della giornata.
Divieto di organizzare feste private e pubbliche. Gli eventi come matrimoni e battesimi non potranno avere più di 20 invitati come da precedente DPCM.
Si potrà andare al ristorante o ritrovarsi a casa, ma non si potrà essere più di 6.
Sospese le lezioni di pratica di guida, ovvero le lezioni che si svolgono in auto fra allievo e istruttore.
Nessuna chiusura per nessuna tipologia di negozi.
Il 75% dei dipendenti pubblici dovranno lavorare in smart working. Vietate le riunioni in presenza per tutte le categorie di lavoratori del pubblico e del privato.
I mezzi pubblici dovranno viaggiare al 50% della capienza. Lo sfasamento degli orari di inizio delle scuole superiori, lo smart working e le fasce orarie diverse dei negozi dovrebbero alleggerire la situazione negli orari di punta.
Restano aperti cinema e teatri con le disposizioni vigenti.
Stop alle sagre e alle fiere di carattere di comunità in tutto il territorio nazionale. Consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale.
Sospesi convegni, congressi e riunioni in presenza. Potranno svolgersi solo con modalità a distanza.
Si potrà continuare a svolgere attività sportiva all’aria aperta in maniera individuale e senza l’obbligo di mascherina.
Tranne nei casi di attività sportiva, di età inferiore ai 6 anni o di disabilità è fatto obbligo di indossare la mascherina in qualsiasi situazione al chiuso e all’aperto.