Charlie Hebdo e le sue vignette satiriche ancora al centro del dibattito dopo l’uccisione di un professore in Francia
Charlie Hebdo e le vignette provocatorie, su Maometto ma anche su altri argomenti, tornano a far discutere.
Questo, ovviamente, a proposito del professore decapitato in Francia proprio ieri da un estremista islamico diciottenne, arrestato insieme alla sua famiglia.
Il docente era stato attaccato per aver mostrato le pubblicazioni del giornale satirico francese che facevano riferimento a Maometto e al mondo dell’Islam in una lezione riferita alla libertà d’espressione.
La redazione del giornale, venuta al corrente dell’ennesimo caso di terrorismo legato alle proprie pubblicazioni, ha scritto un messaggio di cordoglio e di condanna sulla propria pagina Instagram.
Charlie Hebdo, dopo la strage un nuovo faccia a faccia con l’Islam
Il giornale, laico per definizione, ha colpito il mondo delle religioni con la sua satira pungente, a volte anche eccessiva secondo alcuni punti di vista. Ma ha sempre difeso la propria libertà d’espressione.
Il mondo islamico ha da sempre mal digerito le pubblicazioni di Charlie Hebdo: il picco d’indignazione ci fu nel 2015, quando Chérif e Said Kouachi entrarono nella redazione del giornale ed uccisero 11 persone più un agente di polizia.
Per tanti anni il giornale smise di pubblicare vignette su Maometto, fino ad un paio di mesi fa quando, in occasione dell’apertura del processo sulla vicenda del 2015, si ripresentò con un titolo provocatorio: “Tutto questo per niente”. Come a dire, ci avete massacrato, ci avete ucciso, ma non fermerete mai la nostra libertà.
I.M.