Caos in Italia sui settori scuola e trasporti dopo la nuova ordinanza di De Luca. C’è chi si oppone alla chiusura e chiede più autobus
Governo e Regioni tornano a farsi la guerra su scuola e trasporti. La situazione era già da tempo in crisi, ma ora con la nuova ondata di Coronavirus la bomba è esplosa.
Ieri sera il governatore della Campania De Luca ha deciso di chiudere le porte di scuole primarie e secondarie fino al 30 ottobre, per far fronte alla nuova impennata di contagi.
De Luca, in un post su Facebook, ha evidenziato come circa la metà dei nuovi positivi nella regione del sud Italia sia riconducibile proprio all’ambiente scolastico, giustificando così la sua scelta.
La decisione però ha mandato su tutte le furie il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che rispetto ai numeri presentati ha dichiarato: “Lo 0.75% degli studenti è risultato positivo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola”
E anche il premier Giuseppe Conte, che pure aveva dato la possibilità alle Regioni di adottare provvedimenti più restrittivi rispetto al nuovo DPCM emanato il 13 ottobre, ha criticato fermamente il provvedimento: “Chiudere così in blocco le scuole non è la migliore soluzione”.
Se il contagio può non avvenire tra i banchi di scuola, tutte le istituzioni sono d’accordo nell’affermare che il vero problema sono i trasporti.
Soprattutto nelle grandi città è inevitabile formare grandi assembramenti negli autobus e nelle metropolitane sovraffollate da studenti e pendolari.
Ecco perchè sia la Azzolina che il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini stanno pensando ad una soluzione alternativa.
Il Ministro dell’Istruzione propone un maggior incentivo allo smartworking, così da lasciare più spazio agli studenti all’interno dei mezzi di trasporto.
Bonaccini invece suggerisce di dividere in due la giornata scolastica, dividendo gli studenti tra mattina e pomeriggio.
Ad ogni modo è una priorità rafforzare le corse di autobus e metro, ma per tutto ciò ci vorrà un forte intervento del Governo: “Noi di autobus qui non ne abbiamo praticamente più – ha concluso Bonaccini – Noi abbiamo aggiunto centinaia di corse quotidiane, se qualcuno ci fa arrivare altri autobus…“.
I.M.