Nella notte la polizia francese ha preso in custodia quattro persone, tra cui un minore, per il caso del professore decapitato a Parigi
La polizia francese ha posto in stato di fermo quattro persone a seguito delle indagini sulla brutale uccisione del professore di Storia e Geografia del Liceo del Bois d’Aulne, a Conflans-Saint-Honorine, periferia di Parigi.
La vittima, colpevole di aver mostrato una vignetta di Charlie Hebdo durante la lezione, è stata decapitata vicino scuola. L’aggressore, un ragazzo di 18 anni nato a Mosca ma di origini cecene, dopo aver ferito il professore con un coltello, al grido di “Allah ackbar”, lo ha decapitato.
Il giovane,dopo aver immortalato le sue gesta su Twitter con il coltello in una mano e il macabro souvenir nell’altra, ha affrontato i poliziotti accorsi che sarebbero stati, uccidendolo con dieci colpi di arma da fuoco.
Ora le indagini, che hanno portato al fermo di quattro persone tra cui un minorenne, sono mirate a capire dove l’aggressore si sia radicalizzato visto che era sconosciuto ai servizi di informazione francese per il terrorismo. Ecco perchè gli arresti di questa notte sembrerebbero riconducibili alla famiglia dell’assassino.