Dopo l’impennata dei contagi degli ultimi giorni, in Italia si torna a parlare di lockdown nel periodo di Natale.
Il Coronavirus, dopo la tregua dell’estate in cui sembrava averci quasi del tutto abbandonato, è tornato come da previsioni con il ritorno del maltempo e delle temperature più fredde.
La curva dei contagi è tornata a salire in modo davvero preoccupante e, nonostante un numero di tamponi decisamente più elevato rispetto a marzo e una maggioranza di positivi asintomatici, i numeri di ieri creano paura e tensione.
L’unica maniera per abbassare la curva, si è visto in primavera, è un vero e proprio lockdown.
Ecco dunque che al vaglio del governo ci sarebbe l’ipotesi di tornare a “chiudere” il Paese durante le feste di Natale, approfittando anche delle scuole chiuse.
Il primo a parlare di questa eventualità è stato il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, che in un’intervista del 13 ottobre a Rainews24 aveva dichiarato:
“Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose. Si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo”
Il riferimento, ovviamente, è al pericolo del collasso delle strutture ospedaliere: se la curva dovesse continuare a crescere, nel giro di pochi mesi secondo i medici gli ospedali non sarebbero più in grado di gestire l’emergenza.
A rafforzare l’ipotesi sono state le parole di ieri di Giuseppe Conte, che a domanda specifica ha detto di non escludere nulla.
Il Presidente del Consiglio ha quindi invitato i cittadini a rispettare meticolosamente tutte le indicazioni contenute nel nuovo DPCM valido fino a metà novembre: “Non ci ha fatto affatto piacere ma dobbiamo rispettare queste regole. Questa è una partita in cui vinciamo o perdiamo tutti”.
Nel frattempo le Regioni, se necessario, saranno libere di introdurre misure più restrittive. Ed in questo senso si stanno già attivando Lombardia e Campania. Ad Arzano, in provincia di Napoli, è già scattato un mini lockdown.
I.M.